Category: cronache di DeD 1a edizione

Aprile 1st, 2021 by Luca S.

Illustrissimo William,

come richiesto le relaziono per iscritto riguardo gli ultimi avvenimenti, dal momento in cui Asher si è ripreso dopo il miracolo della resurrezione operato dalla Chiesa di Radamantis fino al nostro ritorno dalla missione affidataci.

Come lei sa già ci ha convocati nel suo studio e ci ha posto diverse domande sul nano Bruenor, deceduto nello scontro con Rutilus alla fattoria. Avete sentito con le vostre orecchie le nostre opinioni che avete chiesto e non mi dilungo. Con i vostri occhi avete visto la gioia di Myrcella e Asher nello scoprire che il nano era stato risorto.

Ci avete riferito che un gruppo di avventurieri, da lei inviato alla fattoria Lanting (di fatto ora proprietà della Chiesa di Radamantis) aveva scoperto un locale sotterraneo. Secondo i vostri sospetti, confermati, il locale non era che l’ingresso di una costruzione sotterranea molto più ampia. Secondo la vostra intuizione, rivelatasi poi corretta, le capacità del semiumano avrebbero potuto trovare un ingresso nascosto. Non è stato risorto per niente.

Prima di partire ho convinto il gruppo a prendere un impegno giurato di donazione alla Chiesa delle monete guadagnate, nella misura del 10%.

Da segnalare anche la rinegoziazione economica con lei, che si è dimostrato davvero generoso.

Il gruppo è pertanto partito per la fattoria, ufficialmente per accompagnare il venerabile Solish III della Chiesa di Radamantis e proteggere il villaggio da eventuali briganti. In realtà fin da subito abbiamo individuato, grazie all’istinto naturale di Bruenor, l’ingresso nascosto nel sotterraneo e iniziato l’esplorazione del dungeon. La porta nascosta è sul lato ovest, a 13 passi dalla parete nord, individuabile tramite alcune guide nel pavimento che abbiamo occultato, e si apre con una spinta energica.

Percorso un corridoio si arriva ad una fontana, all’interno di essa c’è un ingresso nascosto (o più probabilmente un’uscita di emergenza) che conduce ad un locale, inizio del dungeon stesso. Il dungeon era illuminato tramite fiaccole magiche, che abbiamo poi rimosso per rendere meno agevole un ingresso di estranei. Anche se abbiamo apportato ulteriori accortezze a tutela del luogo colgo l’occasione per ricordarle che un sistema magico dall’ingresso potrebbe essere opportuno.

I locali si aprono sempre porte a spinta, le cui guide erano ostruite da secoli di polvere, ma che ora sono di facile fruibilità. All’interno dei locali, separati, si sono creati come degli autonomi sistemi viventi, e già il primo giorno di perlustrazione abbiamo affrontato, e sconfitto abilmente, una sorta di liquido vivente, delle scolopendre giganti e due fungoidi luridi. Abbiamo inoltre individuato un simbolo tribale verde e rosso sul pavimento di una stanza.

Ci siamo fermati alla scoperta di una locale ricolme di ragnatele.  A questo punto era necessaria una pausa.

Io e Bruenor come le è noto siamo anche tornati a Sulster per portare una parte di quanto rinvenuto nel dungeon, fra cui un paio di monili di grande valore, e informarla di quanto scoperto. Dopo il confronto con lei abbiamo appreso che stiamo esplorando quello che una volta era un tempio, e che il livello sotterraneo è probabilmente più pericoloso e al di fuori della nostra portata. Inoltre ci ha dato incarico di individuare una stanza con un simbolo nel pavimento a forma di stella con dei fori, e di cercare delle verghe.

Siamo tornati al dungeon e abbiamo ripreso l’esplorazione. Entrati nella grande stanza delle ragnatele individuiamo un gigantesco ragno che Myrcella è riuscita a neutralizzare con un incantesimo. Ebbra del suo risultato ha dimenticato le più elementari regole di sopravvivenza, avventurandosi sola in un angolo, e qui è stata ammazzata con un solo colpo da un secondo ragno. Per non tediarla evito di dilungarmi sulla stupidità del gesto avventato e su come Asher abbia reagito in modo un po’ immaturo alla perdita della fidanzatina. Non allungo nemmeno il discorso sulla resurrezione dell’incauta ragazza ad opera del grande Radamantis, perché sono fatti che conosce meglio di me, sta di fatto che abbiamo ripreso l’esplorazione solo dopo due settimane e muovendoci con una tempistica molto lunga, perché ad ogni minima ferita siamo risaliti in superficie per evitare guai peggiori e ristorarci.

In particolare abbiamo perso settimane per non risolvere un enigma: il disegno di due lunghi draghi sul pavimento, vicini a due scale che salgono verso il nulla, con delle forze che spingono con forza verso un muro, con risultati poco piacevoli per chi dei nostri ha scelto di azzardare la cosa e relativi tempi di guarigione. Riflettendoci ora, probabilmente la soluzione era saltare da una scala all’altra, ma probabilmente non serve a nulla in termini pratici.

Rimanevano anche altre due zone da esplorare del dungeon.

In un locale, il cui accesso bloccato è stato liberato con 4 giorni di lavoro a spostare pietre, abbiamo trovato l’accesso al livello inferiore. Per evitare pericoli di attacchi dal livello pericoloso, abbiamo dedicato ulteriori 4 giorni a bloccare nuovamente il passaggio

L’ultima zona da esplorare può essere raggiunta solo con un sistema di corde attraversando il vuoto sopra i resti di un pavimento crollato.

Qui abbiamo trovato la stanza per la quale ci aveva affidato l’incarico. Delle ossa si sono animate e gli scheletri formatisi ci hanno attaccato. Ce ne siamo sbarazzati grazie anche alla mia preghiera a Radamantis (sempre ci protegga). Nella stanza nei pressi abbiamo trovato altri due ghoul con il potere di paralizzare. Ho temuto il peggio quando ho visto Bruenor rimanere bloccato ma Asher ha sfoggiato alcuni colpi da maestro e abbiamo sconfitto i non morti. Abbiamo cercato la verga in lungo e in largo ma delle verghe non c’è traccia. Potremmo cercare al piano inferiore, quando lei giudicherà che saremo pronti.

Un giudizio su come si sono comportati i membri del gruppo.

Bruenor ha saputo riscattare la morte inutile con i briganti, dimostrandosi utile con il passaggio all’ingresso e anche grande capacità in battaglia.

Anche Asher ha dimostrato valore, sebbene talvolta sembri ancora un po’ immaturo.

Myrcella è stata utile in molte situazioni, ma l’avventatezza con il ragno è stata imperdonabile. Spero che la morte sia stata da insegnamento e che abbia passato le due settimane di riposo a riflettere su quanto troppo spesso si comporti da sciocca.

Il sottoscritto è le fondamenta sulle quali costruire il futuro del gruppo, credo di essere l’unico in grado di tenere imbrigliati i cavalli imbizzarriti che mi accompagnano senza dover nemmeno alzare la voce.

A parte il momento con il ragno e le perdite di tempo ci siamo organizzati indubbiamente bene, nonostante l’ambiente non fosse dei più facili. Il gruppo è affiatato, senza egoismi deleteri e ritengo che le faccia piacere sapere nessuno ha pensato di derubare lei o il gruppo appropriandosi di qualcosa.

La mia opinione è che le saremo sicuramente molto utili anche in futuro. I grandi beni di valore ottenuti (avete tutto rendicontato a parte) sono lì a dimostrarlo. Se Radamantis lo vorrà, sarò un giorno in grado di prestare le migliori cure, riducendo i tempi di riposo e velocizzando gli incarichi. La nostra collaborazione può pertanto essere ancora più fruttuosa.

I miei ossequi. Che Radamantis la protegga.

John – Accolito di Radamantis

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Gennaio 2nd, 2021 by Luca S.

Riassunto della sessione di D&D 1a edizione a cura di Alessandro Zini (pg Myrcella)

Il mio nome è Myrcella “Occhi Verdi” e ho avuto l’onere e l’onore di raccontarti fedelmente quanto accaduto negli ultimi giorni. Quando sei pronto cominciamo.

[Myrcella prende una birra dal bancone dell’osteria e si siede ad un tavolo, facendoti segno di accomodarti a tua volta]

Fra i quattro ragazzi di Vilren, un piccolo villaggio di campagna al limitare della foresta, protagonisti di queste tumultuose vicende non potevo che essere io l’incaricata al racconto: l’accolito John è di poche parole, il guerriero Asher ha molti talenti ma nessuno di questi è sopra il collo e Bruenor…. Ah, Bruenor…

[lo sguardo si fa triste e sospira]

Per iniziare qualche parola su noi quattro.

[Myrcella si gratta il culo senza provare minimamente a nascondere la cosa]

Io sono la figlia di un cacciatore, che fra le varie cose cerca strani ingredienti per Meraxes, un’anziana donna del villaggio che alcuni reputano una strega e che su insistenza di mio padre, che vuole “elevarmi”, mi ha preso come sua allieva. Mi applico sui libri, come in qualsiasi altra cosa, ma non ho l’aspetto e l’indole tipica di una studiosa. Mi vesto come se fossi una ranger e sono particolarmente istintiva.

Bruenor è un nano che era stato adottato da un fabbro umano. Pur essendo cresciuto fra gli uomini ha molto temperamento dei nani, il sangue vuol dire qualcosa. Lavora nella forgia del padre, realizzando molti degli utensili utilizzati dai contadini della zona.

John è un accolito della piccola cappella locale, a servizio di un ignobile sacerdote che durante l’infanzia del ragazzo ha abbondato con le percosse. John è cresciuto con pochi affetti e il suo temperamento pacato nasconde un animo vendicativo.

Asher è un grande e grosso ragazzone, che passa il tempo a bighellonare e a fingere di essere un guerriero, combattendo con un bastone contro gli alberi. Talvolta usa la sua grande forza fisica per qualche lavoretto. Desideroso di avventura tortura da tempo lo zio William, mercante di Salster, affinché lo porti con sé in città, ma ha sempre trovato il rifiuto categorico di quella piagnucolona di sua madre.

[Myrcella alza gli occhi al cielo e con le mani fa un gesto eloquente su cosa pensa della mamma di Asher]

Siamo fra i pochi nel villaggio ad avere personalità e doti non comuni, pertanto crescendo fra noi si è creato un legame. Tutti desiderano andarsene dal villaggio e scoprire il mondo, ma nessuno di noi è mai arrivato nemmeno alla città più vicina.

Stavamo proprio fantasticando sul futuro quando il mercante William arriva al villaggio. Ci chiede di sorvegliare il suo carro mentre deve fare delle commissioni (ho sbirciato all’interno, lo confesso, ma ho visto soltanto qualcosa di scintillante senza capire di cosa si tratti). Riflettiamo sul chiedere a William di portarci con lui a Salster, ma è lui stesso ad anticipare le nostre richieste.

Il mercante ha intuito le nostre qualità, capito i nostri desideri e ha l’intenzione di fare di noi degli avventurieri. Non lo fa certo per buon cuore, per lui siamo un investimento e conta di farci da agente, lucrando sul nostro lavoro. Forse ha persino pagato i nostri genitori per ottenere il loro consenso.

Ci presta anche armi e armature di maglia. Presta, eh, non regala niente quello. Per mia fortuna io ho bisogno di poco, solo di un paio di pugnali, sono abile a lanciarli.

Così per la prima volta abbandoniamo la tranquillità del villaggio di provincia e dopo 5 giorni arriviamo per la prima volta in una città. Veniamo comodamente alloggiati sopra il magazzino e ci viene affidato il compito di fare da guardia. La fortuna non è dalla nostra: dei ladri scelgono proprio questa notte per provare a derubare il ricco mercante. Una freccia ferisce Asher ma i ladri non fanno molta strada, li abbiamo visti armeggiare all’ingresso del magazzino. Con sorpresa degli amici pronuncio delle parole arcane e uno dei malfattori è caduto al suono addormentato. L’altro invece è ucciso da Bruenor; il nano aveva scelto di colpire di piatto per non uccidere il bandito, ma l’impatto è stato troppo forte e con orrore Bruenor si accorge di aver ammazzato un ragazzo di circa 13 anni.

[espressione dispiaciuta]

William cura il nipote con una pozione di guarigione, dopodiché ordina a Bruenor e John di gettare il cadavere del ladro nel fiume per evitare guai. L’influenza di William in città è forte, al solo nominare il mercante anche le guardie cittadine cambiano strada.

William sembra proprio il tipo di persona che ottiene quello che vuole. Spero non sia vero che mio padre gli abbia dato l’incarico di trovarmi marito. Ho anche fatto l’erroraccio di fare il nome di quel tontolotto di Asher e il mercante si è mostrato possibilista, spero cambi idea.

[espressione spaventata]

Il giorno dopo è il tempo di visitare la città (bordelli compresi per quanto riguarda i maschi, ordine di William), per John di visitare un grande tempio e di prendere contatto con un chierico locale, ma soprattutto di avere il primo incarico. Il taverniere Boll ci affida un lavoretto all’apparenza abbastanza agevole: una fattoria della zona appartenente a tale Lanting è bersagliata da alcuni predoni, che arrivano di notte e rubano cibo e attrezzatura. L’incarico vale 10 monete d’oro oltre alla fornitura di cibo per un anno.

Arrivati con un carro alla fattoria, composta da diversi edifici, progettiamo una trappola. Il carro viene lasciato in bella vista, con all’interno il possente Asher armato di spada. Nel vicino granaio è pronto Bruenor con la sua accetta. Sul tetto ci sono io, armata di pugnali. Un po’ più distante è nascosto John.

Arriva la notte e i banditi con essa. Due entrano dal lato del villaggio, vicino al carro, due dall’ingresso lontano. I due ladri vicini al carro parlottano fra loro: alla vista del carro uno dei due fiuta la trappola ma l’altro è troppo desideroso fare bella figura con tale zio Rutilus. Così avanzano verso il nostro tranello.

È il nostro momento. I due briganti distanti cadono addormentati dopo il mio incantesimo, Bruenor ha l’accetta in mano ed è pronto ad uscire dal suo nascondiglio, John da lontano è pronto con la fionda, Asher è pronto a scattare…

Purtroppo quando i ladri aprono il carro Asher si rivela il goffo tontolone di sempre. Nel tentativo di stenderli con lo scudo quasi cade per terra. I due predoni gli sono addosso e non sono gli sprovveduti che credevamo: in un battito di ciglia il nostro amico stramazza a terra con le budella di fuori. Bruenor riesce ad ammazzare il nipote di Rutilus, ma è ferito a sua volta. Mentre John con la fionda lancia sassi ovunque tranne che sul bersaglio tocca ancora a me risolvere il problema: un colpo preciso alla giugulare stende il bandito rimasto in piedi. Te l’ho detto che sono brava a lanciare i pugnali.

Per Asher non c’è nulla da fare. La missione pare riuscita, ma ad un prezzo altissimo. Presa dalla rabbia e dallo sconforto sgozzo senza pietà i due banditi addormentati.

Sembra tutto finito, ma c’è un ulteriore problema. A sentire Lanting il citato Rutilus è un bandito di una certa importanza e pericolosità, e noi gli abbiamo ammazzato il nipote. Un messaggero è subito mandato ad avvisare le guardie cittadine del problema. Il pericolo non è finito, ma andiamo a dormire nell’abitazione di Lanting confidando che qualsiasi eventuale reazione dei banditi non può avvenire in tempi molto rapidi.

Ci sbagliavamo.

Probabilmente i ladri erano più di quattro e qualcuno ha visto tutto, chissà. In piena notte ci svegliamo, molti edifici sono in fiamme e quel che è peggio sta venendo verso di noi Rutilus in persona, armato con un’ascia spaventosa e seguito da alcuni sgherri. Cominciamo ad organizzare, dentro l’abitazione in solida pietra, una barricata a difesa anche dei contadini che abbiamo fatto entrare all’ultimo momento (quel cane codardo del loro padrone li avrebbe lasciati a morte certa). Il bestione fuori dalla porta chiede a gran voce di chi gli ha ammazzato il nipotino.

Ci sono momenti in cui la linea che divide il coraggio dalla stupidità è molto sottile. Il nano Bruenor, nonostante le ferite riportate nello scontro precedente, prova a prendere di sorpresa Rutilus e apre la porta. Se la sua accetta avesse colpito il bandito in mezzo alla fronte in questo momento starei parlandoti del nano come di un grande eroe, invece il povero Bruenor ha mancato il bersaglio ed è morto come un idiota sotto l’ascia del brigante. Però ha venduto cara la pelle, forse senza il suo intervento non sarei qui a parlartene.

[Myrcella appoggia la birra sul tavolo, si pulisce la bocca con la manica ed emette un piccolo rutto. Può un rutto essere malinconico? Se sì Myrcella c’è riuscita]

Il bestione una volta ucciso il nostro amico diventa troppo sicuro di sé e viene ammazzato da John, che evidentemente aveva conservato tutta la mira sprecata in precedenza per il bersaglio più importante.

I briganti in zona sono parecchi e il nostro destino potrebbe comunque essere segnato, ma fortunatamente arrivano le guardie cittadine e disperdono i banditi.

Su una collina lontana un uomo col volto nascosto ci osservava, temo di essermi fatta un nemico.

Gli esiti della nostra missione sono deprimenti. Sono morti due su quattro di noi, la grande fattoria è quasi completamente distrutta… il bottino che riusciamo raggranellare è buono ma non ci fa certo sorridere. John nonostante la fattoria in cenere ha anche lo stomaco di pretendere il pagamento dal riccone, per fortuna ci ha pensato lui, ha fatto bene.

[sorriso maligno]

Torniamo in città con i corpi degli amici caduti e diamo la notizia a William della morte di suo nipote Asher.

Il nipote non si è rivelato un buon investimento per lo zio… costretto a spendere abnormi risorse e favori con il patriarca della chiesta di Radamantis per far compiere il miracolo della resurrezione pur di evitare di dare notizia alla sorella (di affetto per il nipote non se ne parla). Per i poveracci come Bruenor non c’è purtroppo una seconda occasione. Si è battuto bene contro avversari più forti di lui, mi mancherà.

Ora capisco perché William avesse fatto passare la serata ai miei amici con quelle baldracche… il rischio di morire vergine era davvero reale. Per loro, io ne sono uscita senza un graffio sconfiggendo da sola tre avversari.

[classico sorriso furbo di chi è anche troppo sicuro di sé ed è destinato a finire male]

Spero che ora non mi rifilino Asher come sposo, si è rivelato inadeguato quando c’è da tirare fuori le palle, chi lo vuole quello?

[Myrcella sputa per terra, si alza in piedi, fa cenno all’oste che la sua birra la paghi tu ed esce rapidamente dal locale prima che tu abbia il tempo di protestare]

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